Cos'è
Giovedì 8 maggio alle ore 16:30 si svolgerà presso la Sala Leone della Biblioteca Nazionale di Cosenza l’evento inaugurativo della mostra “L’ombra del bello” di Ornella Imbrogno. La mostra è promossa dal Centro Art Study Space Italia- Diffusione Arti visive di Rende e sarà visitabile al pubblico da giovedì 8 maggio a giovedì 15 maggio negli orari di apertura della Biblioteca. L’evento sarà aperto dai saluti istituzionali del direttore della Biblioteca Nazionale Adele Bonofiglio e dal direttore artistico del Centro Art Study Space, Mimmo Legato. Seguiranno gli interventi dell’avvocato Anna Pisani e della storica e critica d’arte Mariateresa Buccieri. Le opere di Ornella Imbrogno si distinguono immediatamente per la sua capacità di fondere divergenze apparentemente inconciliabili. Il suo linguaggio pittorico è segnato dall’uso simultaneo di colori forti, quasi aggressivi, accostati a tonalità fredde e sfumate che insieme creano un equilibrio di tensione ed emotività. Il contrasto cromatico è al centro della sua produzione artistica: da un lato, le tinte accese e forti catturano l’attenzione e trasmettono una carica emotiva potente; dall’altro, le tonalità fredde e sfumate invitano lo spettatore a una riflessione più introspettiva sul passaggio del tempo e sull’effimero della vita. La forza dell’arte di Ornella Imbrogno risiede proprio nella sua capacità di creare un ponte tra il dinamismo e la riflessione, tra il rigore formale e la spontaneità espressiva. La contrapposizione tra colori forti e tonalità fredde, tra strutture geometriche e forme infantili non è mai fine a sè stessa, ma rappresenta un’indagine sulla tensione tra ordine e caos, tra costruzione e istintività. In un panorama artistico contemporaneo, spesso diviso tra estremo minimalismo ed eccessiva decorazione, il suo stile rappresenta un audace esperimento visivo capace di comunicare con intensità sia a livello sensoriale che emotivo. Un invito a guardare oltre la superficie, scoprendo in ogni opera un complesso intreccio di emozioni e concetti che sfidano le convenzioni e rinnovano il linguaggio dell’arte.