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“I digiuni del signor K.”

Una lettura performativa del racconto Un Digiunatore dell’autore ceco Franz Kafka in occasione del
centenario della morte di Kafka espressa attraverso parole, musica e immagini. La particolare intensità

di passaggi selezionati del racconto è sottolineata dalla lettura performativa di Pino Censi,
dall’accompagnamento musicale del violoncellista Graziano Nori e dalla proiezione di quadri del pittore
Andrea Louis Ballardini, che esaltano il significato del racconto e ispirano il racconto immaginazione.
Questo evento artistico potrà essere seguito dal pubblico negli spazi dell’Ambasciata della Repubblica
Ceca a Roma, nonché dal pubblico online delle università, biblioteche e altri istituti. I partner del
progetto sono l’Ambasciata della Repubblica Ceca a Roma, il Goethe Institut Italia di Roma, il Forum
Austriatico di Cultura a Roma, l’Associazione Culturale Lucerna e il Centro Ceco Milano.
Un Digiunatore del 1922 analizza con crudele autoironia il significato e il valore dell’arte e dell’esistenza
artistica, descrive la prestazione artistica e l’effetto della rispettiva “arte”. Il narratore, invece, ne

sottolinea la grottesca disparità tra l’effetto fatale e l’inutilità della causa: “L’Artista” nel morire di fame

prima che nella morte ammette che la sua produzione non era arte: moriva di fame perché non riusciva

a trovare cibo di suo gusto. Come in tutta l’opera di Kafka, questo racconto esprime chiaramente la
scioccante possibilità che il centro di ogni azione sia vuoto, nel senso che le persone assumono i ruoli
di superiori e subordinati, giudici e imputati, o forse artisti in nome di una legge inesistente o potere.

Il narratore induce così il pensiero terrificante che il centro onnipotente esiste solo nella fantasia dei
personaggi.

 

 

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